...o anche “lo spazio della domenica” quando i miei genitori sparano la musica al massimo volume passando da Bach ai Led Zeppelin.
Long playing.
Alla fine ho ceduto pure io... ma sono davvero comode.
Presenza costante.
Più che in casa, il mio spazio nella musica è lungo i tragitti. In cui mi isolo dal contesto e adeguo la playlist al mio umore.
Lo scaffale della musica.
Un vecchio giradischi ed un vecchio impianto per videocassette. Un piccolo angolo di pace e di relax in un mondo caotico e rumoroso.
Il disco e’ partito. La senti la musica?
Vecchie passioni.
Una tastiera Midi Akai che il mio ragazzo ha lasciato nella mia camera per produrre musica.
Questo è il pianoforte a muro su cui ho imparato a suonare e su cui mi sono esercitata per anni. Con lo strumento, leggermente scordato a causa dell’umidità e del tempo, ho instaurato un legame quasi affettivo: mi siedo alla panca e lascio che il sentimento mi faccia viaggiare leggera sui tasti.
AUX.
La raccolta di CD, ormai lasciati a prendere polvere sullo scaffale: Spotify ahimè li ha surclassati.
Libreria di vinili, CD, spartiti musicali. Ho aiutato mio padre a ordinare tutto il suo materiale durante il primo lock-down. Un lavoraccio, ma che scoperte.
Nella mia borsa, in mezzo a qualche scontrino. Un po’ mi dispiace.
Con lo sguardo al soffitto e un sottofondo lieve, mi perdo nella spensieratezza.
Esce la prima nota. La tua voce accompagnava la musica e una bambina dalla sua camera ascoltava la melodia. Dalla sua camera quella ragazza ascolta il silenzio.
Lo spazio della musica
Un immagine che descrive l’ambito, il luogo, l’angolo preferito per ascoltare la musica. Un mondo dove si possono trovare anche strumenti, spartiti, impianti o raccolte di vinili … Un altro varco per la ricerca dell’armonia.