Ray.
Tutto sommato la vista della mia lavatrice non è poi così male.
Focacce e vestiti puliti. (03.12.2020 — Recco)
L’oblò della lavatrice.
Insoliti punti di vista.
Visione circolare.
... Mi annoio un po’. O forse potrebbe non essere così noioso, ascoltare le bizzarre conversazioni degli ospiti che si accomodano in sala da pranzo.
La lavanderia in casa. In un bagno-quasi sgabuzzino è situata la lavatrice. Per scattare questa foto mi sono districata tra asciugamani puliti, detersivi, e un bidet che non ne permette neanche l’apertura completa.
Deluxe.
L’unico oblò che ci si può permettere in pandemia.
Non avendo una lavatrice, ho dovuto inventarla.
L’oblò dell’appartamento di Milano, un oblò che affaccia sulla cucina e in particolare sulla lavastoviglie che si trova di fronte; potremmo quasi dire una conversazione fra elettrodomestici.
Questo è il panorama visto dalla “finestra” rivolta verso l’interno della casa.
Meravigliarsi del banale.
A volte è necessario cambiare punto di vista per vedere un po‘ più in là.
Un nuovo punto di ripresa può modificarti l’ambiente circostante. Guardare dall’oblò dell’asciugatrice, il locale lavanderia mi sembra un luogo sconosciuto. Bisogna imparare a non temere di guardare le cose in modo diverso.
Il mondo visto dall’oblò, ma dagli occhi del mio gatto (nessun animale è stato maltrattato, è stato solo più veloce della mia fotocamera).
Scatto fotografato dall’oblò della lavatrice di nonna.
Anche in questo scatto Figaro torna a essere presente. Mentre scattavo è salito sul comodino per osservare cosa stesse accadendo. La composizione restituisce un’immagine che indirizza lo sguardo dalla dimensione distorta della lavatrice al gatto che curiosa e guarda lo spettatore.
Un occhio sulla cucina.
La fine della punzione per i maglioni di lana, che prima o poi si prendono la loro vendetta e infeltriscono.
And I look at the world from a porthole
From the text of a song by Gianni Togni from 1980. Another type of gaze that turns towards the interior of the house. The theme to reflect on is whether there can be a “list” of “beautiful” things that “must” be photographed. Conversely, shreds of normality tell other interesting stories.